La corte di rose e spine di Sarah J. Maas

Scritto da AmanteDiLibri - 10 giugno

Buongiorno lettori!
Per la serie ogni tanto ritornano eccomi di nuovo qui con una carrellata di recensione dei libri che ho letto negli ultimi mesi.
Il lavoro mi ha sommerso e la vita è un po' cambiata e, sebbene con quantità molto differenti (ahimè), i libri sono sempre parte della mia giornata quindi bando alle ciance e partiamo con uno dei libri che attendevo maggiormente di questo 2019.

Titolo originale: A Court of Thorns and Roses
Serie: A Court of Thorns and Roses n°1
Genere: Fantasy
Target: Adult
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 19 Marzo 2019
N°pagine: 472
Trama: "Un paio di occhi dorati brillavano nella boscaglia accanto a me. La foresta era silenziosa. Il vento non soffiava più. Persino la neve aveva smesso di scendere. Quel lupo era enorme. Il petto mi si strinse fino a farmi male. E in quell'istante mi resi conto che la mia vita dipendeva da una sola domanda: era solo? Afferrai l'arco e tirai indietro la corda. Non potevo permettermi di mancarlo. Non quando avevo una sola freccia con me." Una volta tornata al suo villaggio dopo aver ucciso quel lupo spaventoso, però, la diciannovenne Feyre riceve la visita di una creatura bestiale che irrompe a casa sua per chiederle conto di ciò che ha appena fatto. L'animale che ha ucciso, infatti, non era un lupo comune ma un Fae e secondo la legge "ogni attacco ingiustificato da parte di un umano a un essere fatato può essere ripagato solo con una vita umana in cambio. Una vita per una vita". Ma non è la morte il destino di Feyre, bensì l'allontanamento dalla sua famiglia, dal suo villaggio, dal mondo degli umani, per finire nel Regno di Prythian, una terra magica e ingannevole di cui fino a quel momento aveva solamente sentito raccontare nelle leggende. Qui Feyre sarà libera di muoversi ma non di tornare a casa, e vivrà nel castello del suo rapitore, Tamlin, che, come ben presto scoprirà la ragazza, non è un animale mostruoso ma un essere immortale, costretto a nascondere il proprio volto dietro a una maschera. Una creatura nei confronti della quale, dopo la fredda ostilità iniziale, e nonostante i rischi che questo comporta, Feyre inizierà a provare un interesse via via più forte che si trasformerà ben presto in una passione dirompente. Quando poi un'ombra antica si allungherà minacciosa sul regno fatato, la ragazza si troverà di fronte a un bivio drammatico. Se non dovesse trovare il modo di fermarla, sancirà la condanna di Tamlin e del suo mondo...
Per parecchi anni mi sono sentita dire "devi assolutamente leggere Acotar"; "La Maas è ancora meglio in questi libri"; "Sono stupendi". Ovviamente parlo della serie più adult di Sarah J. Maas - conosciuta in Italia per Il trono di Ghiaccio - il cui primo volume si intitola A Court of Thorns and Roses, Acotar per gli amici.
Sinceramente in quei momenti a me sarebbe bastato vedere conclusa, dopo due interruzioni, la serie del Trono in italiano. Con la nascita della collana Oscar Fantastica, la Mondadori non solo ci ha regalato il proseguo della prima serie ma anche l'arrivo della seconda, con l'uscita dei tre volumi che la compongono nell'arco di un anno.
Oscar Fantastica, ti amo.
E dopo questa dichiarazione entriamo un po' nella storia.
Protagonisti assoluti di questa nuova serie sono i Fae, il popolo fatato per eccellenza. Freyre è una diciannovenne, umana, con il peso della propria famiglia sulle spalle. Dopo la perdita di alcune navi che hanno mandato in rovina il padre è lei che si occupa delle sorelle e dello stesso genitore procacciando il cibo.
Ma il villaggio di Freyre è vicino ai confini con il Regno di Prythian, il regno delle fate, e tutto precipiterà quando ucciderà niente meno che un Fae.
Trascinata alla Corte della Primavera dal suo rapitore, Tamlin, il signore di quelle terre, prigioniera e allo stesso tempo ospite finirà invischiata in qualcosa di molto più oscuro e pericoloso.
Ammetto che in un primo momento il libro mi ha ricordato molto una "Bella e la Bestia" dove la bella è più battagliera della Belle Disney. Sa cacciare, non è intimidita dal suo ospite, costretto come ogni altro membro della sua corte a indossare perennemente una maschera da animale, e allo stesso tempo è gioiosa, piena di vita.
Mi sono affezionata velocemente a Freyre e agli altri personaggi, e il libro come mi avevano promesso mi è piaciuto molto.
L'unica nota dolente che mi sento di fare riguarda quella "trama" che fa presagire, in pieno stile Maas, che dopo tante peripezie la storia di Freyre e Tamlin non proseguirà e non sarà un per sempre felici e contenti.
Ora non vedo l'ora di leggere La corte di nebbia e furia che uscirà tra pochissimi giorni, tre mesi dopo La corte di rose e spine per scoprire se ho ragione riguardo il futuro dei due protagonisti oppure no.

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