BlogTour: L'Alba di Alexanderplatz di Fabio Geda e Marco Magnone - Quarta tappa
Scritto da AmanteDiLibri - 24 marzo
Buongiorno lettori!
Oggi Liber Arcanus ospita la quarta tappa di un Blogtour davvero particolare. Se ancora non la conoscete, Berlin è una serie distopica tutta italiana che, invece di guardare a un futuro più o meno lontano ci parla degli strani avvenimenti del 1978, quando un misterioso virus uccide tutti gli adulti della città lasciando i ragazzi padroni di se stessi e in lotta per sopravvivere.
Serie: Berlin n°2
Genere: Distopia
Target: Middle Grade
Editore: Mondadori
N°pagine: 226
Trama: Quando la città era ancora la città, ogni mattina le persone si svegliavano a Berlino Ovest e a Berlino Est, divise dal lungo, inesorabile Muro. Quando la città era ancora la città, Timo e Jakob e Christa non potevano immaginare che un giorno sarebbero stati costretti ad aprire gli occhi in un mondo senza più adulti, tra i quartieri di una Berlino irriconoscibile e pericolosa. Una città in cui per sopravvivere si sono divisi in gruppi: Gropiusstadt, Havel, Reichstag, Tegel, Zoo. Nonostante le lotte e le rivalità, però, tutti loro hanno qualcosa in comune: il virus che alla fine dell'adolescenza se li porterà via, come se crescere fosse una condanna.E il virus non è l'unico pericolo. C'è una creatura misteriosa che si aggira per le strade, sbrana e uccide animali e ragazzi, e poi scompare, quasi fosse invisibile. Soltanto alleandosi è possibile scoprire chi è e difendersi.Ma nella Berlino che non è più Berlino, è meglio affrontare la minaccia da soli o allearsi con il nemico?Pensò che la gente, quando è in pericolo, diventa egoista.E che l'egoismo è come legna per il fuoco.E che il fuoco, alla fine, brucia tutto.
Sono passati quattro mesi dagli eventi raccontati ne I fuochi di Tegel dove abbiamo conosciuto le ragazze dell'Havel Nora, Britta e Christa, i ragazzi di Gropiusstad Jakob e Bernd ma soprattutto quelli di Tegel. Tra tutti i gruppi quest'ultimo è quello più pericoloso, deciso a vivere sfidando la vita prima che fosse il virus a fare il suo corso.
E il libro si apre proprio con il piano di Wolfrun, una delle ragazze di Tegel, di trovare un simbolo per chiarire alle altre fazioni quale zona della città è sotto il loro controllo. Ma dopo tanto tempo i ragazzi non sono più gli unici all'interno di Berlino e il virus non è l'unico nemico.
In genere non sono una grande amante dei romanzi distopici, lo sapete... per Berlin #1 mi sono fatta prendere da un di quei raptus di acquisto libri che nelle giornate di pioggia mi colpiscono (non c'è assolutamente nulla di meglio che acquistare un libro quando fuori diluvia). Malgrado questo una volta iniziato ho letto sia il primo che secondo volume tutto d'un fiato!
I due autori ci propongono due romanzi caratterizzati da capitoli rapidi e immediati, in cui il punto di vista cambia ogni volta per farci vedere e conoscere i diversi personaggi grazie anche ai Flashback che punteggiano la storia. Ammetto che questo continuo salto un po' mi ha disturbato perché tendenzialmente preferisco salti su tempi più lunghi (per quanto anche questi abbiano i loro contro) ma la storia è talmente trascinante che non ci si fa quasi caso e, indubbiamente, trasmette il senso di rapidità della storia e di come i nostri protagonisti siano divisi dalla volontà di vivere e dove far i conti con il virus che imperterrito continua a mietere vittime.
Se amate il genere dispotico questo romanzo non può mancare sulla vostra libreria ma attenti, che al contrario dei titoli più conosciuti non troverete la storia d'amore o il romanticismo... perché a Berlino, dove il muro divide ancora la città e i giorni sono contati, importante è sopravvivere.
E così questa quarta tappa del blogtour è finita. Vi lascio i link alla scheda del libro QUI, del sito ufficiale http://www.berlin-libro.it/ e il calendario....
...Ci siete cascate vero? Sono così simpatica lo so :P
Più su vi ho detto che era un blogtour particolare perché oltre alla recensione ogni blog ospita anche un "gioco", una propria versione degli avvenimenti di Berlino nella proprio città. (trovo quest'idea fantastica *-*)
Potevamo scegliere rispondere ai quesiti della storia - il nome del gruppo; il simbolo; il luogo da trasformare nel nostro rifugio; gli oggetti indispensabili, quelli che avremo voluto portar via dalla nostra casa, che ci mancherebbero di più e quelli di cui invece non sentiremo la mancanza - con un testo personale o delle rispondendo semplicemente alle domande. Inizialmente puntavo a quest'ultima forma ma poi l'ispirazione è arrivata e spero che il risultato possa piacervi!
Quando il virus si è scatenato sarebbe stato meglio non essere a Venezia. Tanto bella era stata la città prima quanto era diventata pericolosa ora. Le Baute Insanguinate hanno preso possesso della città fin dai primi mesi e ancora oggi seminano panico e terrore: con la larva, la maschera sul volto, tricorno e tabarro è impossibile sapere chi sono i componenti della banda, chi sia il capo e dove sia il loro rifugio. Si dice che, in realtà, in ogni gruppo ci sia una Maschera, che spia e scopre i punti di forza e di debolezza della tua fazione e che solamente nelle notti di buie queste s’incontrino per stabile la prossima mossa prima di scomparire nuovamente nelle tenebre. Perché se possiedi qualcosa che le Baute desiderano, stai pur certo che verranno a prenderselo.
E questo è quello che sto facendo, osservando, dall’ombra colonne di finestre trilobate con i vetri a piombo ormai spezzati di un antico palazzo ormai razziato e depredato di carbone, legno pregiato, libri e preziosi, un gruppo di Mastri che sembrano trasportando qualcosa. Se le cose fosse state diverse, se non avessi fatto quel patto più di un anno fa, adesso sarei con loro là nel campo, a tentare di trovare una soluzione al disastro che sta per abbattersi sulla città, come se il virus non avesse fatto abbastanza… Invece indosso la larva nera con la lacrima rossa e sto per rapire insieme ai miei compagni l’unica persona che può farlo. Perché in una città circondata dall’acqua ma di cui non si può bere neanche una goccia come si fa a sopravvivere?
Il rintocco della campana della chiesa di Santa Maria Formosa spezza il silenzio che avvolge la città. È il segnale, per prendere ciò che le Baute desiderano. È il segnale per ripagare il mio debito e riavere mia sorella.
Il rintocco della campana della chiesa di Santa Maria Formosa spezza il silenzio che avvolge la città. È il segnale, per prendere ciò che le Baute desiderano. È il segnale per ripagare il mio debito e riavere mia sorella.
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Mi sono probabilmente lasciata trasportare in questo mini racconto - ho descritto una storia più Young Adult (e forse anche New) piuttosto che Middle Grade e con delle tinte più dark - e non è detto che qualche altra piccola scena prima o poi arrivi (se vi piace ovviamente)!
Per completare la tappa vi lascio anche le risposte in forma sintetica e (appena riesco) la foto del mio kit di sopravvivenza!
1) Il nome del tuo gruppo e il simbolo
Le Baute insanguinate come simbolo hanno una larva, una tipica maschera veneziana, di colore rosso o nero con una lacrima di sangue.
2) Il luogo da trasformare nel proprio rifugio
Le Baute non hanno un unico rifugio ma, il loro capo ha scelto di occupare il Campanile di San Marco per poter controllare ogni angolo della città e della laguna
3) Gli oggetti indispensabili
Cibo da poter conservare, una bottiglia d'acqua, Chiavi di una casa sicura, abiti pesanti per affrontare gli inverni e una coperta, scarpe comode, accendino o fiammiferi, coltello per difendersi, bende e disinfettante e uno zaino dove tenere tutto se si dovesse scappare.
4) I cinque oggetti che porterei via da casa
Una foto di famiglia, due cose che appartenute a mamma e papa - un orologio e degli orecchini, un taccuino con una penna e un libro.
5) I cinque oggetti che mi manderebbero di più e quelli che non mi mancherebbero affatto
Sicuramente la famiglia e la spensieratezza dei giorni in cui il virus non esisteva, ma anche il mio portatele, i viaggi in giro per il mondo, le serate davanti alla tv o una doccia lunga e calda. Quanto a quel che non mancherebbe affatto sicuramente l'obbligo di guidare, l'inquinamento delle città, le caramelle, le partite di calcio e il blogtour ovviamente (scherzo ^_^)
Per completare la tappa vi lascio anche le risposte in forma sintetica e (appena riesco) la foto del mio kit di sopravvivenza!
1) Il nome del tuo gruppo e il simbolo
Le Baute insanguinate come simbolo hanno una larva, una tipica maschera veneziana, di colore rosso o nero con una lacrima di sangue.
2) Il luogo da trasformare nel proprio rifugio
Le Baute non hanno un unico rifugio ma, il loro capo ha scelto di occupare il Campanile di San Marco per poter controllare ogni angolo della città e della laguna
3) Gli oggetti indispensabili
Cibo da poter conservare, una bottiglia d'acqua, Chiavi di una casa sicura, abiti pesanti per affrontare gli inverni e una coperta, scarpe comode, accendino o fiammiferi, coltello per difendersi, bende e disinfettante e uno zaino dove tenere tutto se si dovesse scappare.
4) I cinque oggetti che porterei via da casa
Una foto di famiglia, due cose che appartenute a mamma e papa - un orologio e degli orecchini, un taccuino con una penna e un libro.
5) I cinque oggetti che mi manderebbero di più e quelli che non mi mancherebbero affatto
Sicuramente la famiglia e la spensieratezza dei giorni in cui il virus non esisteva, ma anche il mio portatele, i viaggi in giro per il mondo, le serate davanti alla tv o una doccia lunga e calda. Quanto a quel che non mancherebbe affatto sicuramente l'obbligo di guidare, l'inquinamento delle città, le caramelle, le partite di calcio e il blogtour ovviamente (scherzo ^_^)
IL KIT
Spero che la tappa vi sia piaciuta e, se vi va, provate anche voi a rispondere alle domande del gioco e raccontateci la vostra "Berlin" ;)
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10 Commenti
WOW un miniracconto veramente suggestivo complimenti
RispondiEliminaGrazie! :)
EliminaVisto che sei il primo a commentare ti tocca farmi da cavia: il link con il resto del racconto va?
Adoro il tuo racconto! E continuerò ad aspettare i seguiti! ;)
RispondiEliminaSpero di farli arrivare ^_^
Eliminamolto bello, non c'è che dire!
RispondiEliminaps rispondo io alla tua domanda, si il link va bene, almeno a me! ;)
Grazie Luigi! Sono davvero contenta che piaccia questo racconto *^*
EliminaHai avuto un'idea fantastica!
RispondiEliminaIl mini racconto mi è piaciuto tantissimo, non mi dispiacerebbe leggere qualche altra scena ^^
Molto bella anche la mappa e il modo in cui ha diviso la città.
(Comunque a me il link funziona)
Ma grazie *_____*
EliminaLa mappina è stata divertentissima da fare ^_^ e non posso abbandonare i personaggi no? ;)
Che bello questo mini racconto!! Mi è piaciuto davvero moltissimo! Leggerei con molto piacere ed interesse, anche altre scene!!
RispondiEliminaCon questi bei messaggi non potrò esimermi dal far vivere qualche avventura alle Baute ❤️ Grazie :3
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