Ragazze elettriche di Naomi Alderman
Scritto da AmanteDiLibri - 13 ottobre
Buon venerdì lettori,
pronti al weekend? Io non vedo l'ora di riposarmi di riposarmi un po' dopo tre settimane di tour de force.
Oggi vi parlo di una distopia davvero particolare, carichi?
Titolo originale: The power
Genere: Distopia
Target: Adult
Casa editrice: Nottetempo
Data di pubblicazione: 31 agosto 2017 (cartaceo), 18 settembre 2017 (ebook)
N°pagine: 446
Trama: Naomi Alderman immagina un mondo dominato dalle donne, in cui gli uomini sono ridotti in semischiavitù. Le ragazze adolescenti hanno infatti sviluppato una sorta di energia elettrica capace di fulminare chiunque cerchi di molestarle. Quattro personaggi ci guidano tra i diversi scenari sociali, politici, mediatici e confessionali che il rivoluzionario ribaltamento delle gerarchie e dei rapporti di genere ha innescato, raccontandoci come la diffusione della scintilla del potere femminile sia rapidamente degenerata nella depravazione. Le donne ora distruggono, violentano, seviziano e uccidono proprio come prima di loro avevano fatto gli uomini. Questa è l’atroce verità. L’universo distopico di Alderman, infatti, cresce e si sviluppa attorno ad una questione attualissima e disturbante: perché le persone, al di là del sesso e della razza, abusano del potere?
La prima cosa che mi ha attratto di questo libro è stato il suo accostamento con Il racconto dell'Ancella di Margaret Atwood. Da questo confronto ho scoperto che proprio Margaret Atwood è stata mentore di Naomi Alderman e il richiamo all'opera della prima è innegabile.
Ma se nel racconto dell'ancella la donna viene annullata come persona e diventa di fatto un mero oggetto in mondo governato dagli uomini e dalla religione in ragazze elettriche avviene tutt'altro.
Nel mondo creato dalla Alderman le donne acquisiscono il potere di controllare l'elettricità che le porta in poco tempo ad avere la meglio sul governo degli uomini che, da quel momento diventano più marginali nella vita di tutti i giorni, nelle decisione, in ogni cosa.
Rispetto al Racconto dell'Ancella si ha un netto ribaltamento della situazione, con le donne al potere e gli uomini discriminati.
Il romanzo ha diversi punti di vista, tre donne completamente diverse, la senatrice Margot, Madre Eve e Roxanne, che vengono da ambienti e culture diverse, e spazia da una all'altra come da un paese all'altro in tutto il mondo. Ma queste tre donne non sono le uniche protagoniste del romanzo: vi è anche il signor Tunde, uno spaccato sul mondo degli uomini in questo nuova gerarchia.
Non voglio addentrarmi nella trama di questo romanzo e rischiare di farvi propendere per un personaggio o per un altro o vedere aspetti che io ci ho visto, quindi vi dovrà bastare la mia opinione su questa lettura.
Deve dire che quest'ultima è stata davvero avvincente, mi ha tenuto compagnia per alcune sere ed è sempre stato difficile mettere giù il romanzo. Solo in alcuni punti mi è capitato di storcere il naso, vuoi per qualche forzatura nei dialoghi o qualche scelta che non mi ha convinto. Ciò nonostante sono stata davvero felice di leggere questo romanzo. Spero non sarà l'ultima opera di Naomi Alderman che leggeremo!
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