Il Trono di Spade di George R.R. Martin

Scritto da AmanteDiLibri - 29 luglio

Titolo originale: A Game of Thrones
Serie: A Song a Ice and Fire, n°1

Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: Giugno 2001
N° pagine: 444
ISBN: 9788804494065
Trama: In una terra fuori dal mondo, dove le estati e gli inverni possono durare intere generazioni, sta per esplodere un immane conflitto. Sul Trono di Spade, nel Sud caldo e opulento, siede Robert Baratheon. L'ha conquistato dopo una guerra sanguinosa, togliendolo all'ultimo, folle re della dinastia Targaryen, i signori dei draghi. Ma il suo potere è ora minacciato: all'estremo Nord, la barriera - una muraglia erettta per difendere il regno da animali primordiali, e soprattutto, dagli Estranei - sembra vacillare. Si dice che gli Estranei siano scomparsi da secoli. Ma se è vero, chi sono allora quegli esseri con gli occhi così innaturalmente azzurri e gelidi, nascosti tra le ombre delle foreste, che rubano la vita, o il senno, a chi ha la mala sorte di incontrarli?


Ho appena finito - faticosamente - il primo libro delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R.R. Martin. Anzi, la prima metà avendo letto sono Il Trono di Spade edito Mondadori.
Prima che qualcuno dia fuoco alla mia persona per l'eresia insita nel "faticosamente" vedo di spiegare tale scelta di parole (prendendola un po' larga).

Da che leggo fantasy il nome di Martin è sempre spuntato - insieme a molti altri che non starò qui ad elencare - nella lista di libri che nessun "fantasista" può lasciarsi scappare, ma per un motivo o per l'altro non l'ho mai letto… probabilmente la causa di fondo è l'edizione, abbastanza orrida, con cui si trova nel nostro paese. Cercate di comprendere il mio punto di vista: quanto sono brutti quegli oscar Mondadori? (E tralasciando le varie divisioni dei libri che provocano un mal di testa enorme a chi, sprovveduto, va a comprare il primo volume senza un adeguato compendio per "la pronta acquisizione delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco"). Affiancati a libri dalla copertina - o mole - più accattivante non possono sperare di competere.

Comunque, tornando a noi, alla fine - grazie alla ovvia intercessione della serie TV trasmessa su SKY quest'anno e quello passato - mi sono decisa e mi sono procurata Il Trono di Spade e Il Grande Inverno ossia A Game of Thrones, il primo libro della serie.
Le due stagioni di A Games of Thrones mi avevano completamento rapito, facendomi innamorare di personaggi come Eddar Stark, Jon Swon e Daenerys Targaryen. Mi chiedevo, come ho fatto a ignorare una storia così per tanto tempo?
Ovviamente a quel punto mi sono trovata di fronte al problema se leggere in italiano o in inglese, e alla fine, anche se leggo in lingua, ho optato per la traduzione.
Non so davvero se questo è stato il motivo della mia fatica nella lettura (penso che siano pochi ormai a non aver sentito almeno una volta le critiche fatte alla "riscrittura" italiana) o se è proprio la struttura della storia che mi è ostico ma questo libretto di 400 pagine scarse me lo sono trascinato dietro più di un mese.

Contro la storia non ho niente quindi, anzi, è assolutamente magnifica! Ha confermato l'idea che mi ero fatta con la serie TV ma lo stile mi ha proprio ammazzato. Era una sofferenza arrivare alla fine di un singolo capitolo o quasi. In particolare quelli di Catelyn! Mai personaggio mi è stato più antipatico in tutte le mie letture.
Come dicevo non sono in grado di dire se la colpa sia lo stile (ne sono nella condizione di dire se la traduzione sia buona o no) o chissà cosa, ma so che il seguito delle Cronache diverranno il "secondo" libro in lettura, quello che leggo solo durante i viaggi casa-università, quando non ho nulla da leggere, ecc.

Devo dire che la cosa mi dispiace perché indubbiamente sono curiosa di sapere cosa succederà nella storia, scoprire quale sarà il destino dei vari personaggi, ma, davvero, è stata una faticaccia. Quindi, a meno che non cambi completamente o succede qualcosa che mi fa cambiare, questo sarà il destino della splendida opera di George R.R. Martin nella mia libreria.

Chi lo ha letto ha qualcosa da dirmi? Se riuscite a convincermi a darle una seconda possibilità (e avete avuto ragione) vi prometto una sfilza di segnalibri e minilibri in tema!

Intanto io vi aggiornerò alla fine del Grande Inverno!

1 Commenti

  1. Non ho mai saggiato Martin in lingua originale, però ho avuto modo di leggere altre sue opere oltre alle Cronache, per cui dubito che certi passaggi a vuoto sul piano del ritmo si possano ascrivere al traduttore (nonostante il loro lavoro non sia sempre impeccabile). Alcuni passi dei suoi romanzi sono lenti, barocchi e talvolta persino noiosi, mitigati solo dallo stile eccellente, che riesce quasi sempre a compensare quel che manca sul piano degli avvenimenti. Per quanto riguarda le Cronache, imho i primi due libri vanno letti sulla fiducia, perché spalancano la via verso la parte centrale della saga, che è decisamente valida. Purtroppo il penultimo romanzo tradotto, “I guerrieri del ghiaccio”, mi ha lasciato nuovamente l’amaro in bocca per i fattori suddetti: nelle oltre 400 pagine succede poco o nulla di degno di nota e sono stato tentato più volte di abbandonarlo, nonostante sia scritto benissimo. Pare che “I fuochi di Valyria” sia migliore, però la fatica fatta per finire il volume precedente mi scoraggia.

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