Bye Bye Blackbird di Jesper Stein

Scritto da AmanteDiLibri - 21 ottobre

Buongiorno lettori!
Ecco con l'appuntamento col giallo di Liber Arcanus. Dopo un periodo di calma, c'è stato un mese ricco di uscite fantastiche - grazie a Marsilio *-* - di cui Bye Bye Blackbird non è ancora l'ultima!
Intanto siete pronti a riaffiancare Axel Steen?

Titolo originale: Bye Bye Blackbird
Serie: Axel Steen n°2
Genere: Giallo
Target: Adult
Editore: Marsilio
Data di pubblicazione: 15 Settembre 2016
N°pagine: 430
Trama: Axel Steen, l’ispettore più spregiudicato e irriverente del corpo di polizia danese, è tormentato da ricordi che non vogliono lasciarlo in pace. In un’estate particolarmente calda, una denuncia per stupro ha riaperto un vecchio caso di omicidio mai risolto: una ragazza di diciotto anni, strangolata e ripescata in un laghetto di Ørstedspark, l’area verde più hot di Copenaghen. Un caso che per Axel è diventato un’ossessione e che, quattro anni prima, gli aveva rovinato il matrimonio ed era quasi costato la vita a sua figlia.
Pochi confronti, trascurati nel tempo per incuria della polizia e diffidenza delle vittime, gli bastano per mettere in relazione tra loro diversi episodi di violenza analoghi: il bilancio è di dodici anni di stupri e un assassinio. Potrebbe essere il caso più importante che l’anticrimine abbia mai avuto per le mani.
L’indagine lungo i labirinti bui dell’alternativo quartiere di Nørrebro, sulle orme di un criminale seriale, diventa per Axel una questione di sopravvivenza. Spinto dal desiderio di riparare qualcosa di sbagliato, si getta in una frenetica caccia al colpevole con la rabbia – e i metodi non necessariamente allineati – che delinquenti e colleghi conoscono bene.
Uno sbirro che fuma hashish, con la costante paura di morire, che vuole mettere un punto a quelle orribili storie di abuso e abbandono, sperando di riportare l’ordine. Per le strade e dentro di sé.
E’ finalmente uscito il secondo episodio della serie di Axel Steen, detective danese dalla personalità cupa e problematica, ossessionato dal lavoro, alle prese con frequenti attacchi di panico sotto forma di sospetti infarti che cerca di curare nell’oblio dell’hashish, sgarbato anche con molti suoi colleghi, a tratti uno psicopatico violento.
Il racconto ha inizio con una telefonata che porta Axel indietro nel tempo, il DNA di un attuale caso di strupro, siamo nel 2008, è collegato a quello del caso irrisolto di Marie Schmidt, soli diciotto anni, il cui corpo era stato ritrovato in profondità nel lago di Ørstedspark, a Copenhagen nel 2004.
Questo omicidio, nelle cui indagini Axel si era buttato all’epoca a capofitto, fino alla distruzione del proprio matrimonio e all’allontanamento della figlia, che ora vede molto poco, ancora lo ossessiona.

Per Axel è giunto dunque il tempo di riaprire quel caso, rituffandosi con la stessa energia e tornando a scavare in un passato doloroso che ha bisogno di risposte, mettendo finalmente a tacere molti fantasmi.
Nella sua ricerca Axel si scontrerà non solo con molti colleghi ma anche con l’atteggiamento di sfiducia che molti poliziotti, anche donne, dimostrano verso le vittime di stupro. Caparbio nelle sue indagini, irrispettoso degli ordini dei superiori, impegnati a tenere sotto controllo i costi delle indagini e la stampa, farà emergere un modus operandi che dura da più anni e che vede un sadico violentatore aggirarsi indisturbato nella tranquilla Copenaghen.
Al fianco di Axel compare, inaspettatamente, il nuovo compagno della moglie, il giurista Jens Jessen, ora vicedirettore del corpo di polizia di Copenhagen. Questa vicinanza renderà concreta la gelosia e la rabbia di Axel, anche se poi, nonostante la reciproca diffidenza, i due si troveranno a condividere i momenti cruciali dell’indagine.
Il racconto è sviluppato con maestria, ci sono vari livelli mai completamente svelati, i personaggi vengono descritti sia professionalmente che intimamente, con tutte le loro paure, difetti e modi d'essere.
La conoscenza del detective Axel e della sua storia personale si fa sempre più approfondita e lucida: i suoi sogni di tornare con la moglie, il suo affetto profondo per la figlia Emma, le sue storie con altre donne, dalle quali rifugge non appena vogliono scalfire la sua superficie granitica, appena vogliono conoscerlo nel profondo.
Manca forse la violenza diffusa del primo libro, quella messa in atto dallo stupratore è una violenza molto più che fisica, anche se il contesto dell’estate copenaghese è pur sempre cupo come nei migliori gialli nordici.
Infine due parole sul titolo.
Fin dalle prime pagine scopriamo che Blackbird è il soprannome di Marie Schmidt, il cui omicidio segna l’inizio del libro e della storia. Potrebbe dunque essere inteso come un nostalgico addio che Axel può finalmente dare a Marie una volta chiuso il suo caso, rasserenato dal senso di giustizia e pace interiore.
Il riferimento principale è invece alla canzone jazz, interpretata da Chet Baker di omonimo titolo: le note della canzone fanno da sottofondo alle svariate emozioni che la lettura di questo libro dà, una malinconia che non rimane cieca alla speranza e all’opportunità di andare avanti.

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